domenica 23 febbraio 2014

Kalvin i Hobs


Che si tratta di una lingua slava, lo avete capito. Quale? Ma è chiaro! E' serbo-croato! Come avete fatto a confonderlo con lo sloveno o il ceco!?!? Eddai! Cos'è il serbo-croato? Andate a rileggervi questo mio vecchio post! Se poi volete capire cosa si stanno dicendo Calvin e Hobbes, anzi, scusate, Kalvin i Hobs, non dovete far altro che iscrivervi alla prossima edizione del laboratorio linguistico e culturale di serbo-croato e Balcani, intitolato "Viaggia con parole tue", tenuto dalla preparatissima Federica Moro e organizzato da Bottega Errante. E sì, siete in ritardo per quello attuale che si sta ormai concludendo.
Tra i molti temi interessanti che abbiamo affrontato, in una delle ultime lezioni abbiamo parlato di fumetto e analizzato queste due spassosissime tavole di Bill Watterson. Beccatevi anche la seconda.


Al di là di Kalvin i Hobs e di altri fumetti, Federica è un'appassionata lettrice delle storie dell'Indagatore dell'Incubo. Non poteva quindi mancare una vignetta raffigurante il nostro amato Dylan Dog mentre si esprime in serbo-croato.


Per capire questa non serve aver frequentato il corso....

lunedì 10 febbraio 2014

Saguaro batte Orfani


Quattro sono le nuove serie/miniserie che la Bonelli ci ha proposto negli ultimi 2 anni. Eccole in ordine di apparizione: Saguaro (da giugno 2012), Le Storie (da ottobre 2012), Dragonero (da giugno 2013) e Orfani (da ottobre 2013). Non me ne son perso nemmeno un albo, manco a dirlo. Ma ora basta! Son quasi urtato, anzi togliamo il quasi, dal battage pubblicitario e dal polverone sollevato attorno alla miniserie di Recchioni/Mammuccari. Il protagonismo e la fama di rockstar fumettistica che Recchioni si è creato (insieme, certamente, al culo che si è fatto girando l'Italia in lungo e in largo per promuovere la sua creatura) hanno giovato molto al buon successo di vendite di Orfani. Oltre al fatto fondamentale che si tratta della prima (mini)serie completamente a colori (e che colori!). Ma per me non è sufficiente. Dopo quattro numeri ho visto solo tanta azione, tanti spari, tanti super-uomini (e super-ragazzini): insomma tanta fuffa e poca sostanza. Dicono che arriverà, la sostanza, la speculazione tipica di un racconto fantascientifico. Troppo tardi, secondo me. L'imprinting alla serie è già stato dato. E non mi ha allettato più di tanto, nonostante il buon credito che le avevo dato. Quindi stop.

Ma c'è una cosa che mi fa incazzare ancora di più. Del grande lavoro di Bruno Enna per Saguaro nessuno, o quasi, ne parla. Eppure, mese dopo mese, l'autore sardo macina storie con trame solide e personaggi credibili. Un ottimo poliziesco ambientato nel Sud Ovest americano nei primi Settanta. Un'ambientazione neo-western con la tematica dei nativi americani sempre sullo sfondo e, alcune volte, in primissimo piano. Una continuity che si fa sempre più interessante attorno al personaggio di Thorn Kitcheyan e alla sua cerchia familiare e tribale, ma che non appesantisce affatto la lettura autonoma delle singole storie, connotate da un forte, e spesso amaro, realismo. Un difetto di Saguaro? I disegni non sempre all'altezza. Okay, io preferisco di gran lunga i generi western e poliziesco alla fantascienza, e ciò ha il suo indubbio peso nel mio giudizio. Ma, al di là di questo, quando vedo un ottimo fumetto poco riconosciuto nel suo valore accanto ad uno decisamente sopravvalutato, mi girano. E anche forte!

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