lunedì 26 maggio 2014

Trasloco concluso 2


A distanza di quattro anni scarsi, ho concluso un altro trasloco: mi son spostato ancora più vicino al confine. Qualche felino ha cercato di opporsi al nuovo cambiamento ma adesso apprezza la nuova sistemazione.



Ecco spiegato, quindi, il motivo della mia assenza dal blog. Non che adesso riprenderò a postare ai soliti ritmi, anche perche' l'adsl ancora non c'è e sto usando una traballante connessione che il 3G lo vede col cannocchiale.
Comunque è sempre una bella soddisfazione riporre i pezzi importanti dei miei fumetti nello scaffale della libreria nuova...



domenica 4 maggio 2014

Principessa Mononoke, capolavoro anche grazie ad un software italiano


Principessa Mononoke è stato il film d'animazione che mi ha fatto innamorare di Hayao Miyazaki. Me lo passò molti anni fa un collega appassionato di manga e anime. "Ha fatto il record d'incassi nella storia del cinema giapponese" aggiunse. Ricordo che allora mi stupii che un cartone animato potesse aver raggiunto simili risultati. Nella mia testa, infatti, facevo un paragone con l'Italia, riflettendo amaramente sulla nostra arretratezza culturale. Il film è del 1997, da noi uscì, toccata e fuga nelle sale, nel 2000, tagliato e doppiato malamente in modo da renderlo adatto ad un pubblico infantile. Perché questo era ed è il pregiudizio dominante nel nostro paese: cartone animato equivale a prodotto per ragazzini. Per fortuna la Lucky Red non la pensa così e, dall'otto al quindici maggio, potremo ammirare nelle sale cinematografiche italiane la versione integrale di questo capolavoro.
Pagina99, nella sua edizione settimanale cartacea pagina99we (giornale molto interessante per i suoi approfondimenti e attento al mondo del fumetto e dell'animazione) dedica nel suo ultimo numero in edicola ben due articoli al ritorno nelle sale di questa fiaba per adulti. La storia, partorita dalla fantasia e dall'ingegno del maestro Miyazaki e realizzata dallo Studio Ghibli, non è affatto un film per bambini, anzi, è perfino vietato ai minori di cinque anni. Si tratta, infatti, di un lungometraggio in cui la violenza è ben presente, ma mai gratuita. Incarna il conflitto tra natura e tecnologia, uno dei temi più cari a Miyazaki. La prima è rappresentata da Mononoke (icona della simbiosi fra uomo e natura nella sua tipica raffigurazione a cavallo di Moro, la gigantesca lupa bianca che l'ha allevata), la seconda da Eboshi, la direttrice della fabbrica i cui fumi inquinano la foresta di cui Mononoke è principessa. Ma non ci sono giudizi da parte di Miyazaki. Non c'è il bene di una parte contro il male dell'altra: il facile manicheismo lasciamolo ai film Disney. Con il cinema di Miyazaki ci si diverte, ci si appassiona e si esce dalla sala con tanti stimoli in testa, con le rotelle lubrificate.



Il secondo articolo di Pagina99 mi sorprende perché racconta dell'azienda italiana di software che fornisce allo Studio Ghibli il suo prodotto migliore, Toonz, di computer grafica. Si tratta della Digital Video, che iniziò la collaborazione con la casa di produzione giapponese proprio con Principessa Mononoke. L'animation software licenziato dall'azienda romana riscontrò i favori e soddisfece gli alti standard qualitativi richiesti dallo Studio Ghibli. Da allora la sinergia continuò e si affinò sempre di più permettendo di mantenere quell'aspetto classico e fresco che hanno sempre i film di Miyazaki. Disegno a mano da un lato e alta tecnologia dall'altro: un connubio che rende unici anche dal punto di vista grafico i film del maestro nipponico. E per questo dobbiamo ringraziare qualche ingegnere italiano.

giovedì 1 maggio 2014

Chemako: il terzo volume Mondadori di Ken Parker


"Chemako", colui che non ricorda non va raccontato, va letto. Perché, come ho scritto qui, in questo albo c'è tutto: l'amore, la fedeltà, il tradimento, la paura, il coraggio, la viltà, l'amicizia, l'ironia, la favola, il sogno, la vigliaccheria, la maternità, la famiglia, la morte. Un capolavoro, il primo dell'umana avventura di Ken, che Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo ci hanno regalato.



Sangue sulle stelle, invece, ci propone un Ken troppo supereroe e poco umano. Indossa i panni dell'uomo di legge, ma gli stanno molto stretti: si vede che non sono fatti per lui. L'albo, quindi, come spiego qui, secondo me è deludente, anche per i disegni poco indovinati di Giancarlo Alessandrini.



Da venerdì 2 maggio nelle edicole, nelle librerie e nelle fumetterie.

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