domenica 30 ottobre 2016

Il vero Nathan Never


Tutto quello che hai sempre saputo su Nathan Never è falso. È frutto della fantasia di tre sceneggiatori ai quali Edward Reiser, il fondatore dell'Agenzia Alfa, ha commissionato l'ideazione di un fumetto per pubblicizzare l'immagine della società di sicurezza, indagine e vigilanza privata attraverso le avventure dei suoi agenti speciali. Nella realtà le cose, a Nathan, son andate in modo assai diverso. Un'altra storia, un'altra vita, un'altra verità. Nathan, o meglio Nemo, insieme alla figlia Ann e al robot Mac lasciano di sasso il lettore nella tavola conclusiva de L'ultima verità, albo finale di Anno Zero, la straordinaria miniserie scritta da Bepi Vigna e disegnata da Roberto De Angelis, che ha ribaltato completamente con un colpo da maestro la prospettiva attraverso cui gli appassionati dell'agente speciale riconsidereranno d'ora in poi le sue vecchie vicende. Quanti Nathan/Nemo si sono affacciati quindi lungo questi venticinque anni di avventure targate Bonelli? Tantissimi, ma il migliore è proprio quest ultimo di Vigna: il più originale, il più vero. Mi auguro di incontrarlo ancora.

mercoledì 12 ottobre 2016

La sfida vinta da Giulio De Vita



Tex è sempre più alla francese. Dopo Mario Alberti, Giulio De Vita, un altro disegnatore Italiano (di più, del mio Friuli Venezia Giulia), che si è fatto onore Oltralpe, realizza un fumetto di Tex che difficilmente un lettore può dimenticare. Il veterano Gianfranco Manfredi confeziona una storia che si attaglia perfettamente al talento dell'artista pordenonese. Maestosi scenari innevati, montagne, boschi e fiumi rimangono impressi nella mente dopo aver girato l'ultima pagina di "Sfida nel Montana". Ma anche le fattezze, le espressioni e il volto del Tex ventenne sono coerenti con quelle dell'uomo maturo che ben conosciamo sulla serie regolare. La collana Bonelli dei Romanzi a fumetti di Tex, cartonata, in grande formato alla francese e a colori sta raccontando, tassello dopo tassello, la nascita del mito di Aquila della Notte. Dopo la battuta di arresto dell'albo precedente realizzato dalla coppia Boselli/Stano, il nuovo volume del duo Manfredi/De Vita ritorna agli altissimi standard dei due primi sfornati rispettivamente da Eleuteri Serpieri e da Boselli/Alberti. Merito anche dei colori di Matteo Vattani che sostanziano i disegni superbi di De Vita.


La storia di Manfredi è un classico del western ambientato nel grande nord: la compagnia di pellicce senza scrupoli che massacra un villaggio di pellerossa, un amico onesto in difficoltà che subisce la prepotenza dei commercianti senza reagire, la sua donna che mal sopporta la presunta viltà, l'intervento risolutore di Tex, giustiziere infallibile e implacabile, il ritorno dell'armonia fra l'amico e la donna. C'è già molto del personaggio di Tex in questa breve storia, che dimostra come, anche con solo quarantasei tavole, una solida sceneggiatura e dei raffinati disegni egregiamente colorati, possano lasciare il segno nella lunga vita editoriale di Tex Willer.
Da sottolineare la dedica finale di Giulio De Vita al compianto scrittore Ade Capone, grazie al quale l'allora giovane artista friulano esordì nel mondo del fumetto con la collana Lazarus Ledd.

domenica 9 ottobre 2016

Historica 48: La morte di Stalin


Erano mesi che non leggevo con tanto interesse un volume di Historica, la collana mensile della Mondadori Comics che pubblica avventure, per lo più disegnate e sceneggiate da autori d'Oltralpe, dedicate ad eventi e personaggi storici. La morte di Stalin è il titolo dell'albo di ottobre che racchiude due libri inediti in Italia dello scrittore Fabien Nury e del disegnatore Thierry Robin.
L'agonia, la morte e i successivi funerali del dittatore russo, avvenuti il 9 marzo del 1953, sono solo il sottofondo di una storia paurosamente avvincente. I veri protagonisti sono i membri del Comitato centrale del partito comunista sovietico, fra i quali spicca il famigerato Berija, e le loro lotte per la conquista del potere. In realtà, a dirla tutta, il vero e unico protagonista è il Terrore, che pervade quasi tutti i personaggi che animano questa vicenda. Un peso mi ha accompagnato durante la lettura di questo volume: non ti racconta nulla di nuovo, sai benissimo quello che ha fatto Stalin, come abbia distrutto un'utopia che aveva la speranza di portare la giustizia nella società degli uomini e che invece si è trasformata in uno spaventoso incubo. Ma quando vedi i fatti che conosci rappresentati così efficacemente, non puoi che sentire dentro di te una profonda tristezza. Merito anche dei disegni di Robin, che trasfigurano i volti dei personaggi attribuendo loro dei tratti sinistramente grotteschi e del ritmo serrato che Nury ha dato alla narrazione. Anche l'organizzazione delle vignette nella tavola è varia e conferisce moto dinamismo alla storia. La lettura scorre così veloce verso la conclusione, in cui vediamo Chruscev prevalere su Berija, grazie ad un sottile gioco politico fatto di continui accordi e ricatti dove tutti tradiscono tutti.
Nel riporre il volume in libreria non posso non pensare a quanto dolore e sofferenza abbia portato questo individuo nel mondo. E a come abbia tradito un ideale che aveva rappresentato per milioni di persone una reale e concreta affermazione di libertà e giustizia. 

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